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La danzatrice

 

  

Spesso per l’altre età, se l’idïoma

D’Italia correrà puro a’nepoti,

(É vostro, e voi, deh ! lo serbate,

                                         o Grazie !)

Tento ritrar ne’ versi miei la sacra

Danzatrice, men bella allor che siede,

Men di te bella, o gentil sonatrice,

Men amabil di te quando favelli,

O nutrice dell’api, Ma se danza,

Vedila ! tutta l’armonia del suono

Scorre dal suo bel corpo, e dal sorriso

Della sua bocca; e un moto, un atto, un vezzo

Manda agli sguardi venustà improvvisa.

E chi pinger la può ? Mentre aritrarla

Pongo industre la sguardo, ecco m’elude,

E le carole che lenta disegna

Affretta rapidissima, e s’invola

Sorvolando su’fiori; appena veggio

Il vel fuggente biancheggiar fra’mirti.

 
 
Dance Poetry
A comprehensive anthology
Edited by Alkis Raftis
Copyright 2012

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