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Tu resta, danzatrice
L'astro che ti corruppe nel silenzio
il grido, dal ciglio delle pensées,
delirante attentato fece eterno
un canto d' usignoli. E dal perduto
nostro muro notturno empí un nitrito
di cavalle.
Perdesti a un gesto calle
d'avorio che la notte aveva chieste.
Calpestavi i tuoi sandali. Finestre
di fuoco arderono sui tuoi capelli
dilatati le parole piú vere.
(Tu resta, danzatrice,
a commentare in segreto.)